Modiano e l’arte della memoria

Nella giornata di oggi basta digitare “P” nei motori di ricerca che automaticamente vi verrà suggerito: “Patrick Modiano Nobel”.

Ebbene sì, al di là di ogni speranza, al di là dei gettonatissimi Murakami Haruki e Ngugi wa Thiong’o, il vincitore del premio Nobel per la Letteratura 2014 è un altro francese (il 15° per esattezza), 69enne di origine italiana (tocca dirlo).

Non ha fatto ancora in tempo a ricevere il Nobel che già viene definito dai critici «un Proust del nostro tempo», ma chi era Patrick Modiano appena prima del conferimento di questo ambito premio?

Il romanziere esordisce nel 1968 con La Place de l’Étoile e poi continua a scrivere ininterrottamente, 30 romanzi, tra cui elenchiamo quelli tradotti in Italia per Guanda ed Einaudi: Dora Bruder, Bijou, Un pedigree, L’orizzonte, Nel caffè della gioventù perduta. Prossimamente (dicembre 2014), uscirà sempre per Einaudi L’erba delle notti. 

Il tema ricorrente dei suoi romanzi è il recupero della memoria attraverso i ricordi personali e le vicende familiari con uno stile che Stefania Parmeggiani di Repubblica.it definisce «nitido, preciso e musicale». Secondo i giudici svedesi, a Patrick Modiano va riconosciuta «l’arte della memoria con la quale ha evocato i destini umani più inafferrabili e scoperto il mondo dell’Occupazione».

Molto emozionante e di una puntualità svizzera l’annuncio svedese del vincitore, belle le pagine e le interviste dedicategli sul sito nobelprize.org e che consiglio a tutti di visitare ed ascoltare, grande la sorpresa dei bookmakers che l’avevano proprio scordato, tremendo (e con una puntina del classico humor britannico) il commento di Emma Brockes sul The Guardian: «The real scandal of Patrick Modiano’s Nobel win is that Philip Roth is a huge loser – again». AHI.

I francesi, invece, festeggiano così, attraverso Le Figaro e Le Monde, il loro ennesimo Nobel.

Se qualcuno volesse cominciare a regalarmi Modiano, magari un’edizione con quelle graziosissime fascette con la scritta “Premio Nobel e bla, bla, bla “, sappiate che La Place de l’Étoile l’ho appena comprato, perché come suggerisce il re in Alice’s Adventures in Wonderland: «Begin at the beginning».