Bentornato giovane Holden!

Recensione di Roberta Cotroneo.

È proprio di questi giorni la notizia della pubblicazione di una nuova traduzione del famoso libro di J.D. Salinger “Il Giovane Holden”, pubblicato da Einaudi per la prima volta ben 58 anni fa con la traduzione a cura di Adriana Motti. La casa editrice ha infatti deciso, spiazzando un po’ tutti, di ritradurre questo grande classico che ha fatto sognare milioni di adolescenti dei mitici anni ’60 e non solo. La traduzione risultava infatti “invecchiata” e il compito di svecchiarla è stato affidato a Matteo Colombo, voce italiana di autori del calibro di Palahniuk e Bukowski. Dall’articolo/intervista apparso sul venerdì di Repubblica del 1 maggio scorso apprendiamo dalle parole di Matteo Colombo che il “restauro” è costato due anni di lavoro intenso in cui il traduttore ha dovuto confrontarsi continuamente con lo spettro di una traduzione memorabile come quella della Motti, seppur ormai quasi incomprensibile al pubblico dei più giovani. Infatti, come è noto, le traduzioni invecchiano e così risulta ormai la prima versione italiana di questo classico intramontabile. Confrontando una delle frasi più citate del libro, è possibile in minima parte farsi un’idea dell’operazione di “svecchiamento” attuata da Matteo Colombo:«Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l’autore fosse tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira». Nella nuova versione Colombo traduce: «Mi fanno impazzire i libri che quando hai finito di leggerli vorresti che l’autore fosse il tuo migliore amico, per telefonargli ogni volta che ti va».

Colombo, come lui stesso ha dichiarato, ha avuto il compito di svecchiare il college slang di Holden per cercare di avvicinarlo al linguaggio dei ragazzi di oggi. Alla difficoltà di rendere onore a una traduzione storica del celebre romanzo si è unita la stretta sorveglianza degli eredi di Salinger, detentori dei diritti sull’opera, che prima di acconsentire alla pubblicazione della nuova versione italiana hanno voluto visionare attentamente il curriculum vitae di Matteo Colombo.

Un assaggio del testo è stato dato a Torino in occasione del Salone Internazionale del Libro. Infatti, domenica 11 maggio 2014 si è tenuta una maratona di lettura del capolavoro di Salinger per celebrare l’uscita della nuova traduzione italiana di Einaudi. Lo stesso traduttore ha letto le prime pagine della nuova versione del libro.

Vi lascio il link al video (www.youtube.com/watch?v=q1x-6e5C7Lw) e per saperne di più vi invito ad andare in libreria!

1 commento

Wow! Si dovrebbero un po’ svecchiare tutti i grandi classici. Provare con “la fiera della vanita’” sarebbe un buon espermento. Mi piacerebbe sentir parlare con il linguaggio dei giovani di oggi l` ingenua Amelia e la furba Bechy.