L’amore ai tempi del colera

[section_title title=”Recensione di YLENIA DÉSIRÈE ZINDATO.” style=”section-title”]

Si dice che l’amore puro sia quello non corrisposto, poiché privo di quegli egoismi, di quelle pretese e attese che caratterizzano qualsiasi amore vissuto, per quanto contrastato, lento o fortunato che sia. Questa è la storia di Florentino dal giorno in cui incrociò lo sguardo di Fermina e il suo destino cambiò radicalmente: cinquantun anni, nove mesi e quattro giorni per amarla, attenderla e alla fine riconquistarla.

Nonostante l’opposizione del padre e il matrimonio di lei col rinomato dottor Urbino, la vita di quest’uomo, dallo sguardo magnetico e il vestiario da becchino, fu interamente dedicata a Fermina.
Era appena una conoscente ma a lei andarono i suoi pensieri, il suo lavoro, il suo scrivere epistole, il suo cercare sollievo in nuovi amori che lo guarissero da quello che non lo lasciava vivere.

L’amore ai tempi del colera di Gabriel García Márquez è la storia di un’ossessione forse, tuttavia, incredibilmente romantica. Verrà ricompensato?

VOTO:  

D’improvviso per una ispirazione insolita, Florentino Ariza, scoperchiò un barattolo di pittura rossa a porta di mano dalla cuccetta, ci intinse l’indice e dipinse sul pube della bella colombiana una freccia di sangue diretta verso il Sud e le scrisse sopra «Questa figa è mia».
Quella sera stessa, Olimpia Zuleta si spogliò davanti al marito senza ricordarsi della scritta, e lui non disse una parola, non cambiò neppure il ritmo del respiro, nulla ma se ne andò nel bagno a prendere il rasoio per farsi la barba mentre lei si metteva la camicia da notte, e la sgozzò con un colpo solo.