Il 29 gennaio 2015 si è tenuto il convegno Strategie e strumenti per l’italiano LS e L2 2 organizzato da Loescher Editore e ospitato dall’Università degli Studi di Milano. Il fil rouge che ha accomunato i sette interventi in programma al convegno è stata l’attenzione, caratteristica delle pubblicazioni della casa editrice, all’insegnamento secondo metodi non convenzionali, che pongono l’accento sulle specificità e sui bisogni dello studente guidandolo in un percorso verso l’autonomia. Il punto di partenza è stata la relazione sullo sviluppo della competenza lessicale e passando per il proficuo connubio tra italiano ed insegnamento di materie scolastiche e di interesse per lo studente straniero, per la questione analfabetismo e la riflessione grammaticale, è stato chiara la volontà dei relatori di presentare nuovi e concreti strumenti che, anche sfidando l’impostazione tutta italiana a volte troppo libresca, siano di supporto allo studente quanto all’insegnante.
Vorrei poter condividere con i nostri Gramma-lettori alcune delle slides proposte durante il convegno ma purtroppo, a causa del mio talento per scegliere sempre i peggiori posti disponibili, sono rimasta “incastrata” nel mezzo dell’attentissima platea e dietro ad una ben poco fotogenica colonna. Nonostante sia davvero difficile riassumere i numerosi spunti offerti dalla densissima giornata, ecco una sintesi degli interventi per chi non era presente, con il consiglio di non mancare al prossimo appuntamento Loescher!
MONICA PIANTONI – CHIARA GHEZZI, Lo sviluppo della competenza lessicale
La giornata si apre con l’intervento di Monica Piantoni e Chiara Ghezzi riguardo allo sviluppo della competenza lessicale: questa è forse una delle competenze più difficili da sistematizzare e testare e sulla quale spesso, conseguentemente, il docente sente di non poter intervenire in maniera efficace. Le relatrici strutturano la loro riflessione partendo da una serie di errori lessicali rilevati negli elaborati di un campione di studenti di diverso livello di competenza e nazionalità, al fine comprendere se sia possibile, nell’insegnamento dell’italiano, costruire un percorso percezione – comprensione – produzione che possa favorire lo sviluppo della competenza lessicale.
Viene ad esempio riscontrata nei livelli più bassi una forte presenza di errori di approssimazione, di sintassi e scambi di categoria.
ASPETTO IL TUO RISPONDERE (studente cinese A2)
HA CREDUTO CHE LA DONNA È MOLTISSIMO BELLA E HA FATTO UNA BRACCIA (studente norvegese A2)
Come qualsiasi docente di italiano LS/L2 avrà sicuramente notato, frequenti sono anche gli errori di sovraestensione e la confusione tra verbi di significato analogo come le coppie andare – venire, guardare – vedere, oltre che l’appoggio alla lingua madre, la cui influenza continua a persistere anche nei livelli più avanzati, raggiunti i quali si ha solitamente il passaggio dal lessico ricettivo a quello produttivo.
MARCO HA FELLATO (studente inglese b1, calco dal verbo inglese to fall)
ERA IN FRETTA (studente inglese b2, calco da to be in a hurry)
Lo scopo ultimo dell’intervento è quello di proporre una serie di strategie che possano aiutare l’insegnante a guidare i propri studenti verso l’autonomia, secondo la sequenza presentazione – rinforzo – reimpiego guidato, proponendo attività che ad esempio mettano in risalto i rapporti tra le parole la diversificazione dei registri senza restare ancorati a quelle che al docente possono apparire “parole difficili” e che dunque sembrano meritare una spiegazione più approfondita, ma allenando la capacità di perifrasi.
GABRIELE PALLOTTI, L’italiano per studiare le discipline scolastiche: la storia
È poi il turno di Gabriele Pallotti, che riflette sull’apprendimento dell’italiano, in particolare da parte degli studenti più giovani sia stranieri che nativi, attraverso le discipline scolastiche. Passando in rassegna le maggiori fonti di difficoltà comunemente presenti nei manuali di storia, come l’ossessione nozionistica e denominatoria e le pedanti spiegazioni etimologiche che spesso danno luogo a gravi fraintendimenti del significato da parte dell’apprendente inesperto, il relatore presenta un volume il cui obiettivo è l’insegnamento della storia attraverso una lingua semplice e soprattutto stimolante, senza rinunciare alla qualità. Il manuale si snoda in cinque macrocapitoli che partendo dall’antica Roma arrivano al ‘900 utilizzando prevalentemente l’imperfetto e il presente storico e rinunciando coraggiosamente a quell’eccessiva complicazione sintattica ritenuta assolutamente inadeguata e perfino controproducente per l’apprendimento attivo e costruttivo. Il taglio narrativo del testo, integrabile all’interno di un curricolo di lingua italiana, rende lo studio della storia e per traslato della lingua italiana appassionante, dedicando ampio spazio al soddisfacimento di quello che scherzosamente è stato definito gossip storico: è più importante (e divertente!) memorizzare la data di una battaglia o conoscere le abitudini quotidiane di un antico romano?
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