Barbie ingegnere informatico

Barbie fucks it up again è il titolo del post di Pamela Ribon che ha dato avvio alla polemica sul libro Barbie: I can be a computer engineer (Mattel e Random House, 2010).

In questo libro destinato alle più piccole si vede la bionda eroina che, nelle vesti di ingegnere informatico, è alle prese con un progetto scolastico di programmazione di un videogame. Grazie ad un cucciolo robot Barbie vuole creare un gioco che spieghi ai bambini come funzionino i computer. Quando la sorella Skipper (il succo di frutta non centra niente) le chiede di provarlo, Barbie risponde ridendo: «I’m only creating the design ideas, I’ll need Steven and Brian’s help to turn it into a real game!». Niente, le servono Steve e Brian per programmarlo e farlo diventare un vero gioco.

«What the fucking shit, Barbie?», commenta ironicamente la blogger Pamela Ribon.

Come se non bastasse, mentre invia il progetto agli amici, un virus le infesta il pc, allora usa il pc della sorella e anche quello, morto. Che sfiga, Barbie! Barbie ingegnere informatico raggiunge gli amici e spiega loro questo disastro: «’It will go faster if Brian and I help’, offers Steven».

«Step aside, Barbie», sempre Pamela Ribon.

download (1)Come sarebbe facile prevedere, tutto va per il meglio. I ragazzi riescono a sistemare tutto, Skipper scrive un tema sulla sorella Barbie, l’ignegnera, che è la persona che ammira di più, Barbie stessa consegna il videogame che non ha in alcun modo programmato lei e prende addirittura un extra credit. La storia si conclude con Barbie che esclama felicemente: «I guess I can be a computer engineer!». Sì ma, come dicono al the guardian, «Barbie can be a computer engineer… but only with help of a man». Bella fregatura.

Questa vicenda ha però più di un risvolto positivo, Mattel e Random House hanno ritirato la vendita del libro da Amazon; Casey Fiesler, un’informatica, ha riscritto la storia sovrapponendo alle immagini originali la sua versione del racconto: I (really!) can be a computer engineer.

Come lei, chiunque di noi può farlo visitando il sito Feminist Hacker Barbie che, nato per l’occasione, consente di riempire le vignette del libro con il testo che ci sembra più opportuno e che risponde a questa domanda: «What should be the story instead?

barbie
Le scuse della Random House.

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