GLI ERRORI IN ROSSO E GLI ERRORI IN BLU

È giovedì mattina in 3°B e siamo nell’ora di italiano mentre aiuto un bimbo alle prese con un dettato. Sulla cattedra della maestra, accanto ai quaderni con i compiti da correggere, c’è lui I cinque libri, Storie fantastiche, favole, filastrocche di Gianni Rodari. Chiedo alla maestra il permesso di poterlo sfogliare e rimango subito piacevolmente colpita dai disegni che accompagnano le filastrocche, le fiabe e i racconti: sono disegni di Bruno Munari. Ecco che tra me e me penso: “Questo libro è tutto ciò che un bambino vorrebbe”.filastrocche, Rodari grammateca

I cinque libri raccolti in questa edizione sono: Filastrocche in cielo e in terra, Favole al telefono, Il libro degli errori, C’era due volte il barone Lamberto, Il gioco dei quattro cantoni. 

In questo primo articolo voglio parlarvi del Libro degli errori partendo da una frase molto significativa dal punto di vista pedagogico:

Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo?

Il libro degli errori fu pubblicato per la prima volta nel 1964 con un  intento pedagogico celato dall’ironia e dalla leggerezza tipica dei libri per ragazzi di Rodari. L’autore stesso in un suo testo Come è nato il libro degli errori dice:

[…] Certi errori possono essere utili strumenti per evocare certe realtà, magari per conoscerle meglio. Si può insegnare al bambino non solo a evitare l’errore, ma anche a capire che l’errore, spesso, non sta nelle parole, ma nelle cose, che bisogna correggere i dettati, certo, ma bisogna soprattutto correggere il mondo […].

Dietro agli errori grammaticali e ortografici Rodari cela temi profondi come la guerra, l’ipocrisia e la povertà. L’autore distingue tra “Errori in rosso” ed “Errori in blu”; i primi sono ben più gravi e oltre quelli che commettono i bambini a scuola ci sono gli errori in rosso scaturiti dalle azioni degli adulti. A correggere gli errori in rosso dei bambini (accenti, h, q, essere e avere) ci pensa la maestra con la sua fatidica penna rossa, gli errori del mondo commessi dagli esseri umani però son ben più difficili da correggere.

Rodari nelle sue filastrocche deforma le parole, crea rime bizzarre e inventa un linguaggio stravagante dallo stile semplice, fresco e di facile comprensione. I personaggi delle sua fantasia si chiamano professor Grammaticus, l’alunno Dolcetti, l’arbitro Giustino, i gemelli Marco e Mirco, ecc. Ognuno di loro commette degli errori: squola, orologgi, situazzione, scensiato. Pedagogia e ironia si fondono mettendo in luce le brutture che ci circondano che dobbiamo essere in grado di individuare e cercare di correggere per rendere il mondo un
po’ migliore.

Le parole di Rodari sono indirizzate sia ai bambini che ad adulti, insegnanti, genitori, educatori che possono sognare attraverso queste immagini fantastiche. filastrocche Rodari, grammateca

Una scuola grande come il mondo

C’è una scuola grande come il mondo.
Ci insegnano maestri, professori,
avvocati, muratori,
televisori, giornali,
cartelli stradali,
il sole, i temporali, le stelle.

Ci sono lezioni facili
e lezioni difficili,
brutte, belle e così così.

Ci si impara a parlare, a giocare,
a dormire, a svegliarsi,
a voler bene e perfino
ad arrabbiarsi.

Ci sono esami tutti i momenti,
ma non ci sono ripetenti:
nessuno può fermarsi a dieci anni,
a quindici, a venti,
e riposare un pochino.

Di imparare non si finisce mai,
e quel che non si sa
è sempre più importante
di quel che si sa già.
Questa scuola è il mondo intero
quanto è grosso:
apri gli occhi e anche tu sarai promosso.

   

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